“Ma un giorno all’improvviso tutto questo finì e lei si ritrovò con un grande buco nella pancia”. La perdita, di qualunque natura essa sia, è uno degli eventi della vita che più ci provoca paura e disagio. Il libro intitolato “Il buco”, scritto da Anna Llenas (edito da Grimaudo) racconta in maniera esemplare le emozioni che si provano quando qualcosa “un giorno all’improvviso” finisce e cosa accade a una persona nella fase di elaborazione della perdita. “Il buco” è un libro per bambini che in realtà parla in maniera forte agli adulti e prova a indicare una strada da seguire per affrontare la paura, un sentimento che spesso paralizza, condiziona fortemente la vita e le giornate.
Le conseguenze di una perdita
La perdita può scatenare una vasta gamma di emozioni intense e complesse: la tristezza, la rabbia, la colpa, la confusione e la disperazione possono affiorare, spesso in modi imprevedibili e travolgenti. Il dolore psicologico della perdita è un processo altamente individuale perché è un evento della vita spesso imprevedibile che ciascuno affronta in maniera diversa. La gestione delle emozioni, in questi casi, è profondamente legata al carattere, alla propria storia, al momento che si sta vivendo, al proprio background. Sono tanti fattori che tutti insieme concorrono alla risposta che ciascuno di noi dà rispetto a sentimenti come quelli scatenati da una perdita.
La condivisione delle emozioni
Quando siamo assaliti, paralizzati dalla paura, che sia legata o meno a una perdita, possiamo pensare di trovarci davanti a una battaglia da affrontare da soli ma invece è fondamentale trovare modi e percorsi per condividere le emozioni: parlare con amici fidati, familiari o un terapeuta. La condivisione delle esperienze può aiutare a comprendere meglio i sentimenti e a ricevere il supporto di cui si ha bisogno.
La Fase di Accettazione di una perdita
L’accettazione non significa dimenticare o cancellare la persona o la cosa perduta, ma piuttosto trovare un modo per integrare la perdita nella vita. Questa fase può essere particolarmente difficile, ma è fondamentale per la guarigione. L’accettazione consente di onorare il legame con ciò che si è perso senza rimanere imprigionato nel dolore costante.
La Cura di Sé
Durante il processo di elaborazione di una perdita, è essenziale prendersi cura di se stessi, fisicamente e mentalmente. Il libro scritto da Anna LLenas in questo è esemplare perché nel racconto della vicenda di Giulia, la bimba protagonista dell’opera, ci sono varie fasi durante le quali la piccola prova a riempire questo buco che le si è creato nella pancia con tappi di tutti i tipi. Non riuscire a trovare il tappo giusto, trovarsi a non individuare un modo per riuscire a tappare il buco che le si è creato nella pancia la porta a provare un forte dolore e a vivere quindi un momento di estrema sofferenza. E’ una condizione esistenziale, di grande dolore e tristezza che prosegue fino a quando qualcuno non le indica finalmente una via d’uscita suggerendole un concetto al quale tutti coloro che stanno affrontando un momento di crisi esistenziale dovrebbero pensare: “Smetti di cercare fuori, cerca dentro di te”.
Questo ci porta non solo al concetto della cura del sé ma soprattutto a quello che dovrebbe essere il punto di partenza di ciascuno di noi: guardare dentro se stessi, è tutto lì il segreto ed è lì che possiamo trovare la forza per affrontare qualunque cosa ci accada nel corso della nostra vita. Il dolore psicologico della perdita è una sfida che tutti noi dobbiamo affrontare nella vita. È un processo doloroso e complesso, ma è anche un’opportunità per crescere, imparare e trovare significato nelle nostre esperienze.
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